La mente è libera ma il cuore ha radici, ed io lontana dai miei luoghi continuo ad amarli e pensarli.
Continuo ad amare le vecchie tradizioni, l’indolenza, i profumi e i colori delle mie terre. Continuo ad amare l’orizzonte del mare che si fonde con i tramonti, i colori delle piccole barche dei pescatori, la sensazione di ruvidezza delle cime e delle reti.
Una strada tortuosa che si snoda tra vigneti e agrumeti porta ad un antico e piccolo borgo di pescatori, si annusa l’aria e il profumo salino del mare si fonde con l’aroma dei grossi e succosi limoni della Costiera Amalfitana.
Cetara è così, un piccolo borgo incastonato in una conca adagiata su un mare azzurro e cristallino.
Cetara è un borgo di tradizioni, quelle che amo e che molti qui ancora rispettano e tramandano. E’ questo che cerco anche lontana da casa, lo cerco nei piatti, negli ingredienti, negli aromi. Cerco la storia, cerco l’amore per la propria terra. E quando lo trovo me ne re-innamoro.
Quando taglio i succosi pomodorini del mio piccolissimo orto, quando vi aggiungo qualche foglia di profumato basilico e vi mescolo dei piccoli tranci di tonno conservato in olio di oliva, ecco che i ricordi tornano ai miei posti, alle cene di tarda, tardissima serata, al pane croccante e alle chiacchiere allegre.
Il tonno sott’olio e la colatura di alici sono per me sacri, è quindi un sacrilegio vedere in commercio (per me che sono poi anche una pignola oltre ogni limite) scatolette contenenti “maciullamenti di tonno”, spesso insapore e affogati in olio.
Il tonno deve essere sodo, a tranci grossi e rosei, questo è quello che le mie tradizioni tramandano. Deve profumare, e al palato deve essere consistente ma tenero.
Esistono ancora piccole aziende che rispettano il territorio e hanno a cuore i vecchi metodi e riescono ancora a produrre piccole eccellenze culinarie.
Quando ho scoperto il tonno Sapori Di Mare in un supermercato della GDO la curiosità ha prevalso sullo scetticismo e l’acquisto è scattato.
Tornata a casa ho aperto la scatoletta con aria di sfida, con il modo di fare tipico della criticona cinica, del tipo ” Ok…fammi vedere ora che poltiglia hai messo qui dentro!”
Altro che poltiglia! Bei tranci, grandi, sodi, rosa e profumati. Un olio di oliva che non li ha intrisi, ma ben conservati, con il risultato di un tonno non unto ma semplicemente umido e perfetto!
Insomma quando la tradizione viene rispettata l’eccellenza è garantita!
Un prodotto che consiglio assolutamente di provare.
Lo trovate anche nei supermercati Conad, scopritelo qui Tonno Sapori di Mare